L'MD Anderson Cancer Center sta collaborando con importanti organizzazioni per esplorare gli effetti dello spazio sulla biologia delle cellule T. Questa ricerca mira a sbloccare nuove strategie terapeutiche per il trattamento del cancro studiando la differenziazione, l'attivazione e l'esaurimento delle cellule in condizioni di microgravità.
Nell’ambito di una collaborazione senza precedenti, l’MD Anderson Cancer Center dell’Università del Texas e i suoi partner stanno lanciando un progetto di ricerca che porterà le cellule T sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). L'obiettivo è studiare l'impatto della microgravità prolungata su queste cellule immunitarie vitali. I risultati potrebbero rivoluzionare la nostra comprensione delle risposte immunitarie e delle strategie terapeutiche per il cancro e altre malattie.
Guidato da Cassian Yee e Kunal Rai, il gruppo di ricerca collaborerà con Axiom Space, BioServe Space Technologies, Deep Space Biology e Mongoose Bio.
"Siamo entusiasti di unirci a collaboratori di talento che hanno esperienza nella ricerca biologica e nella consegna di carichi utili nello spazio profondo al fine di sfruttare l'ambiente di ricerca unico di microgravità sostenuta sul Laboratorio Nazionale dell'ISS", Yee, professore di oncologia medica del melanoma presso MD Anderson, ha detto in a comunicato stampa. “Attendiamo con ansia questa opportunità per studiare come le cellule T sono influenzate dalla microgravità, identificare nuovi bersagli e tradurre questi risultati in strategie terapeutiche significative che possono migliorare le terapie cellulari e migliorare la vita qui sulla Terra”.
Sfruttare la potenza dello spazio
Questo esperimento innovativo utilizzerà Axiom Space e BioServe Space Technologies per l'implementazione, basandosi sulla loro vasta esperienza nei carichi utili biologici spaziali. La ricerca coinvolgerà molteplici missioni spaziali, consentendo uno studio approfondito e una potenziale applicazione sulla prossima stazione commerciale di Axiom Space, Axiom Station.
Utilizzando una tecnologia all'avanguardia, i laboratori Rai e Yee intendono eseguire il sequenziamento di singole cellule su campioni crioconservati riportati dallo spazio. Questa analisi aiuterà a scoprire i cambiamenti epigenetici che si verificano nelle cellule T in condizioni di microgravità, portando a nuovi modelli degli stati delle cellule T.
La tecnologia Yotta di Deep Space Biology, la prima piattaforma di intelligenza artificiale che sfrutta la biologia spaziale per scoperte sulla salute, sarà uno strumento fondamentale in questa analisi.
Inoltre, Mongoose Bio utilizzerà la tecnologia concessa in licenza da MD Anderson per tradurre le scoperte spaziali in progetti di terapia cellulare scalabili e nuovi trattamenti contro il cancro.
Prospettive promettenti per le terapie immunitarie
La terapia cellulare, una potente forma di immunoterapia, modifica o espande le cellule immunitarie per attaccare il cancro in modo più efficace. Pur essendo rivoluzionarie, queste terapie, come la terapia con cellule CAR T, devono affrontare sfide come l’esaurimento delle cellule T e l’evoluzione sfuggente del cancro.
Questo studio spaziale mira a mappare le firme trascrizionali ed epigenetiche degli stati di memoria, effettori e di esaurimento delle cellule T indotti dalla microgravità. Le conoscenze acquisite potrebbero informare e migliorare le strategie per varie altre terapie cellulari in fase di sviluppo, comprese le terapie con cellule T endogene (ETC), terapie basate su TCR e terapie con cellule CAR NK.
“Questo progetto multidisciplinare collega l’intersezione tra scienza spaziale e immunologia per scoprire potenziali scoperte nella ricerca sulla terapia cellulare”, ha aggiunto Rai, professore associato di medicina genomica presso MD Anderson. “Questo lavoro fornirà nuove informazioni sui percorsi epigenetici delle cellule immunitarie che ci consentiranno di identificare obiettivi, simulare modelli e sviluppare tecniche per migliorare la memoria delle cellule T e prevenire l’esaurimento cellulare in modo da poter migliorare i risultati dei pazienti”.
Il progetto è finanziato da una sovvenzione del Center for the Advancement of Science in Space, Inc. (CASIS), che gestisce il Laboratorio nazionale dell’ISS. CASIS e la divisione Scienze biologiche e fisiche della NASA mirano a supportare progetti di volo spaziale che portino a significative innovazioni tecnologiche e progressi della ricerca nazionale.