Esposizione chimica collegata al rischio di cancro nei vigili del fuoco: nuovo studio

Uno studio condotto da ricercatori di Yale ha scoperto una connessione tra l'esposizione a determinate sostanze chimiche nei vigili del fuoco e lo sviluppo di gliomi, un tipo di tumore al cervello. Pubblicati sulla rivista Cancer, i risultati evidenziano la necessità di ulteriori ricerche e misure preventive.

Uno studio recente ha rivelato una preoccupante associazione tra l'esposizione a determinate sostanze chimiche frequentemente riscontrate nei vigili del fuoco e un rischio elevato di glioma, un tipo di tumore al cervello. Questa ricerca sottolinea i rischi professionali affrontati dai vigili del fuoco, rafforzando studi precedenti che accennavano a tali rischi.

La ricerca è stata guidata da Elizabeth B. Claus, professoressa presso la Yale School of Public Health, membro dello Yale Cancer Center e fondatrice dell'International Low Grade Glioma Registry.

I risultati hanno indicato che alcuni tumori glioma nei vigili del fuoco mostravano modelli genetici unici, o "firme mutazionali", collegati a sostanze chimiche note come aloalcani. Queste sostanze chimiche si trovano spesso nei ritardanti di fiamma, negli estintori e nei propellenti.

"Sebbene il glioma sia ampiamente associato a processi mutazionali correlati all'età, la nostra scoperta che alcuni gliomi presentano firme tumorali associate ad agenti ambientali, come gli aloalcani, è di grande interesse data la mancanza di fattori di rischio precedentemente identificati per lo sviluppo del glioma", ha affermato Claus in un comunicato stampa.

Pubblicato il Pubblicato sulla rivista Cancer dell'American Cancer Society, lo studio ha confrontato i tumori del glioma di 35 partecipanti, tra cui 17 vigili del fuoco con una media di 22 anni di esperienza nel settore, con quelli di 18 individui con occupazioni diverse dai vigili del fuoco.

L'analisi ha rivelato una maggiore presenza di firme mutazionali associate agli aloalcani nei tumori dei vigili del fuoco.

È interessante notare che anche persone non appartenenti alla categoria dei vigili del fuoco e impegnate in lavori ad alta esposizione, come gli operai dei cantieri navali e i pittori, presentavano queste firme.

"Sebbene intrigante, il nostro studio è di piccole dimensioni e richiederà una conferma in campioni più ampi", ha aggiunto Claus. "Sarà anche interessante esplorare se questi modelli tumorali si riscontrano in altri tipi di cancro nei vigili del fuoco, così come in persone che potrebbero avere un'elevata esposizione agli alogenuri alcalini in virtù della loro occupazione o ambiente. L'identificazione del rischio di esposizione sarebbe utile per sviluppare misure preventive".

Il team di ricerca di Claus comprendeva collaboratori dell'Emmanuel College, dell'Università della California di San Francisco, del Brigham and Women's Hospital e dell'Università della California del Sud.

Fonte: Yale School of Medicine