Una nuova ricerca condotta dalla Johns Hopkins ha scoperto che piccole quantità di esercizio fisico da moderato a intenso possono ridurre drasticamente il rischio di demenza, anche negli anziani fragili.
Un nuovo studio condotto dalla Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health rivela che dedicare solo 35 minuti di attività fisica da moderata a intensa ogni settimana può ridurre significativamente il rischio di sviluppare demenza. Questa scoperta deriva da dati analizzati da quasi 90,000 adulti nel Regno Unito e offre una nuova speranza per gli anziani, in particolare quelli fragili o ad alto rischio di esiti negativi per la salute.
"I nostri risultati suggeriscono che aumentare l'attività fisica, anche solo cinque minuti al giorno, può ridurre il rischio di demenza negli anziani", ha affermato in un'intervista l'autore principale Amal Wanigatunga, professore associato presso il Dipartimento di epidemiologia della Bloomberg School e membro della facoltà principale presso il Johns Hopkins Center on Aging and Health. comunicato stampa.
La ricerca, recentemente pubblicato nel Journal of the American Medical Directors Association, ha indicato che i partecipanti che si impegnavano in 35-69.9 minuti di attività fisica a settimana avevano un rischio di demenza inferiore del 60%. Questo rischio diminuiva ulteriormente con l'aumentare dei livelli di attività, mostrando una riduzione del 63% in coloro che erano attivi per 70-139.9 minuti e una riduzione del 69% per coloro che superavano i 140 minuti a settimana.
Per questa analisi approfondita, il team ha esaminato i dati del progetto UK Biobank, che ha coinvolto adulti di 50 anni e oltre che indossavano accelerometri da polso per registrare la loro attività fisica tra il 2013 e il 2015.
La demenza, comunemente causata dal morbo di Alzheimer, colpisce circa 7 milioni di persone negli Stati Uniti, tra cui quasi un terzo degli ultraottantacinquenni.
I risultati di questo studio sono particolarmente significativi in quanto suggeriscono che anche un'attività fisica minima può avere notevoli benefici, rendendola accessibile e realizzabile anche per le popolazioni vulnerabili.
Questa notizia è incoraggiante alla luce delle attuali linee guida del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti e del Sistema Sanitario Nazionale del Regno Unito, che raccomandano almeno 150 minuti di esercizio di intensità moderata alla settimana. Questa quantità può sembrare scoraggiante per molti anziani, in particolare quelli con fragilità.
"Ciò si aggiunge a un crescente corpo di prove che un po' di esercizio è meglio di niente, soprattutto per quanto riguarda un disturbo legato all'invecchiamento che colpisce il cervello e che attualmente non ha cura", ha aggiunto Wanigatung.
I ricercatori hanno sottolineato che il loro studio è osservazionale e non stabilisce una causalità, ma si allinea bene con l'ipotesi che l'esercizio fisico riduca il rischio di demenza. Hanno anche controllato la loro analisi per potenziali bias escludendo le diagnosi precoci di demenza entro i primi due anni di follow-up.
Studi futuri potrebbero basarsi su queste intuizioni, indagando i benefici clinici dell'esercizio fisico a basse dosi come primo passo verso strategie complete di attività fisica per la prevenzione della demenza.
Questa scoperta getta un barlume di speranza e suggerisce che anche piccoli e gestibili incrementi dell'attività fisica possono rappresentare una solida difesa contro una delle condizioni più difficili della vecchiaia.